Parodontite: “Test Genetici”
Il termine Malattia Parodontale o Parodontite identifica la patologia orale erroneamente definita da molti pazienti come “piorrea” e tecnicamente definita come “perdita dell’attacco parodontale” (Figura 1). In un primo tempo si manifesta con un quadro clinico di gengivite marginale (gengive sanguinanti, arrossate, tumefatte e dolenti).
La parodontite è ubiquitariamente diffusa nella popolazione mondiale e studi recenti stimano che nel 25% dei casi essa abbia andamento più o meno rapidamente distruttivo ed altamente invalidante. Secondo i dati pubblicati dalla Società Italiana di Parodontologia (SIdP) nel 2003, emerge che in Italia il 60% degli adulti sia affetto da vari gradi di parodontite, di cui il 10-14% in forma grave ed avanzata. L’aumento dell’incidenza è drastico nel range di età tra i 35 ed i 44 anni.
La presente ricerca scientifica consente di individuare i fattori di rischio della parodontite attraverso specifici test genetici. Questo genere di analisi genetica permette di determinare il rischio di parodontite controllando i polimorfismi associati alla patologia, e quindi di valutare la probabilità che il paziente ha di sviluppare la malattia parodontale.
Nel Nostro Studio è possibile effettuare il test genetico per la parodontite. L’ esame viene eseguito con un semplice prelievo salivare con strumentario sterile non invasivo (Figura 2). Il prelievo salivare verrà inviato ad una azienda di laboratorio di genetica medica (Biomolecular Diagnostic, Firenze) che analizzerà il campione e invierà i risultati presso la nostra struttura. Il referto stabilisce il rischio genetico individuale del paziente alla malattia parodontale, che può risultare basso, medio, alto o molto alto (Figura 3).
Inoltre con lo stesso test salivare si può eseguire uno studio dei recettori per la vitamina D (VDR). Lo studio di questo recettore può individuare una predisposizione non solo alla malattia parodontale ma anche all’ osteoporosi. Diversi studi, infatti, dimostrano l’ associazione tra parodontite e osteoporosi essendo due patologie caratterizzate entrambe da un’alterazione a carico delle strutture ossee. La vitamina D è un veicolo fondamentale per il trasporto di calcio e fosforo nelle ossa, infatti, una dieta ricca di calcio e fosforo ma senza un adeguato trasportatore determina comunque una predisposizione alle patologie suddette.